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Il Rischio in Ostetricia

  • Immagine del redattore: Elisabetta Pevarello
    Elisabetta Pevarello
  • 21 dic 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

“Il pericolo è reale, ma il rischio è socialmente costruito. Chi controlla la definizione del rischio, controlla la soluzione razionale del problema. La definizione del rischio è dunque un esercizio di potere”. Le parole di Slovic, grande studioso di questo tema, ci stimolano nel proporre un percorso critico sull’attuale definizione di rischio nella nascita, evidenziando la complessità e riducendo l’eccessiva semplificazione che se ne può fare. L’attuale cultura ostetrica considera infatti il “rischio” come uno dei perni che condizionano le scelte assistenziali. Richiedere continui esami e interventi mirati a individuare il maggior numero di rischi possibili sembra essere oggi una imprescindibile fonte di sicurezza per la donna e il bambino. Rischio e pericolo appaiono concetti assimilati che generano un aumento di paura: la sensazione di pericolo incombe non solo nelle situazioni patologiche, ma anche nell’assistenza alla normalità. Come ci avverte Barbara Duden oggi il calcolo statistico delle probabilità da prevenire viene anteposto alle percezioni sensoriali del corpo.

(RISCHIO?! La percezione del rischio tra numeri e nervi nell’assistenza alla nascita http://www.irisassociazione.it/)

Mike Gibney si è posto il problema di come la comunicazione del rischio (risk communication) sia tenuta in minor conto della valutazione del rischio (risk assessment) e della gestione del rischio (risk management) e di quali siano le conseguenze di tutto ciò. Il motivo per cui la comunicazione del rischio è tenuta in così scarsa considerazione è che gli scienziati pensano che fornire informazioni al consumatore sia tutto ciò che è necessario. Il consumatore è, apparentemente, preoccupato per il motivo sbagliato, perché ha semplicemente ricevuto le informazioni sbagliate. Tutto ciò che deve essere fatto è educarlo.

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Quando una gravidanza è fisiologica e sentiamo che “va tutto bene”, affidarsi ad un’ostetrica, esperta in fatto di Nascita, evita inutili ansie e preoccupazioni, mantenendo inalterati i livelli di cortisolo (noto “ormone dello stress”).


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